USAM denuncia l'attacco alle PMI
L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) respinge con forza la decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati di aumentare i contributi salariali per finanziare la 13a rendita AVS e, potenzialmente, ulteriori ampliamenti delle prestazioni. La CSSS-E intende aumentare i costi salariali ed estendere le prestazioni AVS, nonostante l'AVS non sia stata ancora risanata.
Questo modo di procedere è irresponsabile e economicamente assurdo: la CSSS-S non solo intende finanziare la 13a rendita aumentando i contributi salariali, ma sta già pianificando un ulteriore aumento per ampliare le prestazioni. E questo nonostante l'AVS non poggi su basi finanziarie solide. In altre parole: si sta allargando il buco invece di tapparelo.
In un periodo in cui le aziende, in particolare le PMI, devono affrontare un'economia instabile, costi di produzione in aumento e una crescente pressione amministrativa, è cinismo politico voler aumentare ulteriormente il carico salariale. In definitiva, ciò mette a rischio i posti di lavoro, la competitività e la forza dell'economia svizzera.
L'USAM respinge con decisione anche la pseudo-compensazione proposta, che consiste nel ridurre i contributi all'assicurazione contro la disoccupazione per mascherare l'aumento dei contributi all'AVS. Questa manovra contabile non solo è fuorviante, ma anche pericolosa, soprattutto in un momento in cui l'economia e l'occupazione sono esposte a grandi rischi.
L'USAM esorta il Parlamento a correggere la rotta. È inaccettabile che i lavoratori e le PMI siano chiamati ancora una volta a finanziare promesse politiche insostenibili. La riforma dell'AVS deve essere attuata con responsabilità e trasparenza e non deve gravare sulle spalle delle giovani generazioni e di coloro che creano posti di lavoro.
Ulteriori informazioni
Fabio Regazzi
Presidente, Consiglio agli Stati Il Centro/TI
Urs Furrer
direttore
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