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Anziché fornire una base per un dibattito approfondito sulla portata del servizio pubblico, con il rapporto sul servizio pubblico pubblicato oggi il Consiglio federale cerca di consolidare lo status quo e il budget miliardario della SSR. Il Consiglio federale non mostra alcuna disponibilità a discutere, nemmeno in via preliminare, una riduzione della portata dei servizi e varianti di bilancio. Al contrario: in futuro vuole che la SSR possa espandersi ulteriormente anche nel settore online. Come già fatto con l'introduzione della tassa sui media Billag, intende evidentemente aggirare la modifica costituzionale necessaria a tal fine. L'usam invita il Parlamento a intervenire sul rinnovo della concessione che scadrà alla fine del 2017.

17.06.2016 14:30:00

Con il voto storicamente serrato sulla revisione della legge sulla radiotelevisione e sulla nuova tassa sui media Billag un anno fa, l'elettorato ha dato un chiaro mandato al Consiglio federale e alla SSR: è necessario un ampio dibattito pubblico sul contenuto e sulla portata del servizio pubblico della SSR. Inoltre, la SSR come organizzazione ha un urgente bisogno di riforme in materia di trasparenza e struttura organizzativa, che devono essere affrontate. Lo richiede anche l'Unione svizzera delle arti e mestieri. Il rapporto sul servizio pubblico approvato oggi dal Consiglio federale è un vero e proprio affronto al popolo. Sembra che il dibattito prima e dopo la votazione non abbia mai avuto luogo.

Il budget miliardario deve essere cementato

Senza alcuna disponibilità al dialogo, il Consiglio federale mantiene i 1,3 miliardi di franchi all'anno di denaro dei contribuenti destinati alla SSR. Il governo ignora il fatto che solo una discussione sul budget e sui servizi che esso consente di fornire può portare a un vero dibattito. Si tratta di una vera e propria violazione della parola data. Nella sessione invernale, la consigliera federale Doris Leuthard ha esplicitamente prospettato varianti di budget in risposta a un'interrogazione parlamentare del consigliere nazionale PLR e direttore dell'USAM Hans-Ulrich Bigler. Invece, nella relazione ci si accontenta ora di banali frasi di circostanza sulle delimitazioni nel settore dell'intrattenimento, che possono solo sfociare in un'inefficace arbitrarietà soggettiva.

I media statali online sono un pericolo per la pluralità dei media

Con il suo potere di mercato creato dallo Stato, ulteriormente rafforzato dalla joint venture prevista con Swisscom e Ringier, la SSR sta diventando una vera minaccia per la pluralità dei media in Svizzera. Invece di affrontare in modo critico questa questione cruciale per la nostra democrazia diretta, il Consiglio federale accetta che la televisione di Stato SSR possa espandere le sue attività anche nel settore online. Come già avvenuto con l'introduzione della tassa sui media Billag, il governo intende aggirare la modifica costituzionale necessaria a tal fine e scavalcare il popolo.

Invece di recepire la volontà degli elettori e le innumerevoli proposte di discussione avanzate dal Parlamento, il Consiglio federale conferma lo status quo. L'attuale modello della SSR e il finanziamento tramite canone devono rimanere invariati ed essere adeguati alle esigenze digitali. Il Consiglio federale non risponde alle richieste avanzate dalla politica nel 2015. Non è prevista la trasformazione della SSR in una società per azioni, né viene promessa una maggiore trasparenza. Non vengono nemmeno illustrate le varianti di bilancio richieste con le loro ripercussioni sul servizio pubblico. L'orientamento allo status quo non consente di condurre una discussione approfondita sul servizio pubblico.

Il Parlamento deve intervenire

Per l'Unione svizzera delle arti e mestieri, il rapporto odierno è del tutto insufficiente e mirato esclusivamente al mantenimento e all'espansione del potere dell'emittente statale SRG. In qualità di maggiore associazione mantello dell'economia svizzera, essa esorta il Parlamento a intervenire in modo correttivo in occasione del rinnovo della concessione previsto per la fine del 2017. Come richiesto dall'iniziativa parlamentare 15.457, in futuro sarà il Parlamento a definire il mandato di prestazione della SSR attraverso la concessione.

Ulteriori informazioni

Dieter Kläy
Dieter Kläy

Vicedirettore, responsabile di reparto

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20160617_mm_service-public-bericht_de.pdf
Medienmitteilung «Service Public Bericht: Jetzt muss das Parlament eingreifen»