L'USAM deplora il no alla riforma dell'imposta preventiva e accoglie con favore il rifiuto dell'iniziativa sull'allevamento intensivo
L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) deplora il no degli elettori alla riforma dell'imposta preventiva. Si è così persa l'occasione di riportare in Svizzera il gettito fiscale. Con il no all'inutile iniziativa sull'allevamento intensivo, gli elettori hanno dato ancora una volta prova di buon senso.
Con il rifiuto della parziale abolizione dell'imposta preventiva, la Svizzera non ha guadagnato nulla, ma ha perso ancora una volta l'occasione di eliminare uno svantaggio competitivo nella concorrenza fiscale internazionale. Ciò è particolarmente deplorevole in vista dell'introduzione dell'aliquota minima richiesta dall'OCSE, con la quale la Svizzera perderà un importante vantaggio competitivo. Con la loro campagna elettorale volta a screditare le grandi aziende, la sinistra ha reso un pessimo servizio alla Svizzera come sede economica.
Gli elettori hanno riconosciuto che l'iniziativa sull'allevamento intensivo è superflua e che i marchi già esistenti nel settore biologico e del benessere degli animali sono pienamente sufficienti. Il rifiuto dimostra ancora una volta che le iniziative radicali non hanno alcuna possibilità tra l'elettorato svizzero.
Ulteriori informazioni
Fabio Regazzi
Presidente, Consiglio agli Stati Il Centro/TI
Hans-Ulrich Bigler
Daniela Schneeberger
Consigliera nazionale PLR/BL, presidente centrale TREUHAND|SUISSE, vicepresidente sgv
Diana Gutjahr
Consigliera nazionale UDC/TG, presidente dell'Unione delle arti e mestieri di Turgovia, membro del comitato direttivo dell'usam
L'USAM deplora il no alla riforma dell'imposta preventiva e accoglie con favore il rifiuto dell'iniziativa sull'allevamento intensivo