Da anni, e con maggiore intensità negli ultimi mesi, l'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) ha chiesto un programma di rivitalizzazione e sgravio per l'economia svizzera. All'inizio di questa settimana, le associazioni mantello dell'economia e dell'agricoltura hanno ribadito le loro richieste. Le misure di sgravio presentate oggi dal Consiglio federale sono da accogliere con favore in questo contesto. Tuttavia, il Consiglio federale deve agire con maggiore determinazione e non solo rinviare, ma abbandonare del tutto progetti come l'estensione della rendicontazione di sostenibilità. È deludente che il Consiglio federale, in modo incoerente, preveda un ulteriore onere per le imprese contemporaneamente alle sue linee guida AVS 2030.

«Non è tutto oro quel che luccica»

Gli elenchi delle misure di sgravio pubblicati oggi dal Consiglio federale contengono un miscuglio di misure che in parte sono già state attuate, avviate o sono ancora in fase di pianificazione. «Uno sguardo critico mostra che non è tutto oro quel che luccica. Ad esempio, si rinuncia a una restrizione legale della pubblicità per determinati prodotti alimentari. Allo stesso tempo, però, l'amministrazione federale spinge le imprese ad autoregolarsi con obiettivi ambiziosi», afferma Urs Furrer, direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri. Un altro esempio è la rendicontazione sulla sostenibilità: a questo proposito, l'USAM chiede che la Confederazione rinunci completamente a una controproposta all'iniziativa sulla responsabilità delle imprese 2.0. Il fatto che continui ad annunciare una controproposta non promette nulla di buono.

È molto deludente che lo stesso giorno in cui comunica un pacchetto di sgravi, il Consiglio federale proponga nuovi oneri per le imprese nell'ambito dell'AVS. Urs Furrer sottolinea: «L'USAM respinge con decisione queste proposte e chiede al Consiglio federale di intraprendere finalmente le necessarie riforme strutturali e di affrontare i problemi alla radice».