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L'Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) chiede una revisione degli appalti pubblici al fine di individuare potenziali sgravi fiscali per le imprese, in particolare per le PMI, che danno un contributo importante all'economia svizzera. Inoltre, l'usam invita gli enti appaltanti pubblici, come ad esempio le FFS, a sfruttare al meglio il margine di manovra disponibile per favorire quei fornitori svizzeri che rafforzano il mercato interno del lavoro e della formazione.

11.11.2025 14:00:00

Le aziende svizzere mettono in discussione la praticità e l'equità degli appalti pubblici. In particolare per le PMI, la normativa vigente in materia di appalti pubblici, con le sue procedure di gara, comporta numerose sfide: tra queste figurano formulazioni poco chiare, burocrazia eccessiva e un'attenzione unilaterale al prezzo piuttosto che alla soluzione migliore. Ciò rende difficile partecipare con successo alle gare d'appalto. Per loro, lo sforzo necessario per preparare un'offerta è sproporzionato rispetto al potenziale beneficio. Per questo motivo, l'Unione svizzera delle arti e mestieri usam chiede che venga ora esaminato in modo mirato il potenziale di miglioramento nell'ambito di uno studio settoriale (vedi riquadro).

Sfruttare il margine di manovra per sostenere i posti di lavoro e di formazione nel Paese

Inoltre, l'USAM chiede che negli appalti pubblici venga sfruttato tutto il margine di manovra disponibile per favorire l'economia locale. La recente decisione delle FFS di acquistare treni all'estero dimostra che il margine di manovra già esistente non viene sfruttato a sufficienza. Secondo la legge federale sugli appalti pubblici (LMP), nell'aggiudicazione degli appalti occorre tenere conto anche della sostenibilità. Secondo il messaggio del Consiglio federale, ciò significa, ad esempio, che devono essere prese in considerazione le imprese che contribuiscono a rafforzare il mercato del lavoro e della formazione nazionale. Per quanto riguarda le grandi imprese svizzere, occorre tenere conto anche dei loro fornitori PMI. Anche i fornitori PMI delle grandi imprese svizzere fanno parte di questa creazione di valore sostenibile.

80 miliardi di franchi di costi di regolamentazione

I costi di regolamentazione in Svizzera ammontano a circa il 10% del prodotto interno lordo, ovvero a circa 80 miliardi di franchi. Per questo motivo, in vista della prossima sessione invernale, l'USAM chiede un freno ai costi di regolamentazione. Inoltre, l'usam chiede anche misure per rivitalizzare le PMI svizzere. A tal proposito, sfruttare al massimo il margine di manovra nelle gare d'appalto pubbliche a favore dell'economia svizzera sarebbe un passo nella giusta direzione.

Legge sullo sgravio fiscale delle imprese (UEG)

La legge sugli sgravi fiscali per le imprese (UEG) obbliga la Confederazione a condurre cosiddette studi settoriali, in cui vengono esaminati i potenziali di sgravio fiscale per le imprese in settori selezionati. In qualità di promotrice dell'UEG, l'Unione svizzera delle arti e mestieri sgv ne segue con grande attenzione l'attuazione. Attualmente l'usam richiede misure concrete in diversi settori, tra cui quello degli appalti pubblici. Lo ha ribadito all'inizio di questa settimana in una lettera indirizzata al Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Ulteriori informazioni

Fabio Regazzi
Fabio Regazzi

Presidente, Consiglio agli Stati Il Centro/TI