La Camera svizzera delle arti e mestieri, il parlamento dell'Unione svizzera delle arti e mestieri usam, è composta da 100 membri, di cui 60 provenienti dalle associazioni professionali svizzere e 26 dalle associazioni cantonali delle arti e mestieri, eletti dal Congresso dell'artigianato, mentre i restanti membri sono nominati dal Comitato direttivo. La Camera si riunisce normalmente tre volte all'anno e definisce, tra l'altro, la politica dell'Unione.
La Camera di commercio lascia aperta la porta al pacchetto UE, ma pone condizioni chiare
La Camera svizzera dell'artigianato, il parlamento dell'Unione svizzera delle arti e mestieri usam, lascia aperta la porta al pacchetto di accordi con l'UE. Un eventuale consenso è tuttavia subordinato a condizioni chiare. È necessario garantire un alleggerimento tangibile per le PMI e la partecipazione democratica. La posizione definitiva sarà decisa dall'usam al termine del dibattito parlamentare.
Dopo un dibattito intenso e ampiamente condiviso, la Camera dell'artigianato (vedi riquadro) ha deciso con 49 voti contro 1 e 2 astensioni di assumere una posizione critica. La porta per il pacchetto UE deve tuttavia rimanere aperta. Questa apertura è però soggetta a riserva. Le condizioni dell'USAM – in particolare la riduzione degli oneri amministrativi per le PMI e la garanzia della partecipazione democratica – saranno incluse nella risposta ufficiale alla consultazione. L'usam seguirà da vicino il processo parlamentare e verificherà attentamente in che misura saranno presi in considerazione gli interessi delle PMI.
Il percorso bilaterale rimane importante
Il comitato direttivo dell'usam riconosce che gli accordi bilaterali esistenti apportano numerosi vantaggi alle PMI svizzere, in particolare la libera circolazione delle persone. Per quanto riguarda il nuovo pacchetto di accordi, l'usam valuta positivamente l'accordo sull'energia elettrica, mentre è critico nei confronti dell'accordo sulla sicurezza alimentare. «L'USAM è favorevole all'apertura dei mercati, ma anche a un chiaro controllo democratico e a una riduzione della burocrazia. Il pacchetto UE non deve gravare sulle PMI, ma deve piuttosto offrire loro nuove opportunità», afferma il presidente dell'usam Fabio Regazzi.
Punti critici e legittimazione democratica
Vengono valutati criticamente il previsto aumento della burocrazia e il possibile rafforzamento dell'amministrazione a seguito del dinamico recepimento del diritto. Ciò comporta un ulteriore onere amministrativo per le PMI orientate al mercato interno. «Dopo il dibattito parlamentare valuteremo in che misura sono state accolte le nostre richieste di alleggerimento per le PMI», afferma Urs Furrer, direttore dell'USAM.
Richiesta di referendum obbligatorio con maggioranza dei Cantoni
Data la portata del dossier, la Camera dell'artigianato si pronuncia a favore di un referendum obbligatorio con maggioranza dei Cantoni sulla votazione relativa al pacchetto UE. In questo modo, la parziale limitazione della sovranità in materia di politica economica dovrebbe ottenere un ampio sostegno democratico.
Con l'approvazione dei punti chiave della risposta alla consultazione, l'Unione svizzera delle arti e mestieri conclude un ampio processo di formazione dell'opinione all'interno del settore artigianale svizzero. L'usam definirà la sua posizione definitiva sul nuovo pacchetto di accordi con l'UE al termine delle deliberazioni parlamentari. L'obiettivo rimane quello di tutelare gli interessi delle PMI svizzere e, allo stesso tempo, di contribuire in modo responsabile a plasmare il futuro economico del Paese nel contesto europeo.
La Camera svizzera delle arti e mestieri conta 100 membri
Ulteriori informazioni
Fabio Regazzi
Presidente, Consiglio agli Stati Il Centro/TI
Urs Furrer
direttore
La Camera di commercio lascia aperta la porta al pacchetto UE, ma pone condizioni chiare